I piani originari erano diversi, c’erano la volontà e l’esigenza di ritrovarci nelle nostre piazze locali, per farci presidio fisico e simbolico contro la pandemica violenza maschile che sistematicamente si scaglia contro i nostri corpi.
Abbiamo modificato i nostri campi d’azione ma non le nostre idee e progetti, che difendiamo con coraggio e determinazione.
Le violenze sui nostri corpi, sulle nostre voci, sulle nostre idee, sulle nostre intenzioni, sono tante, subdole, a volte manifeste altre celate.
In attesa di scendere in piazza libere e fiere, questo è il nostro contributo video per la Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza Maschile sulle Donne e la Violenza di Genere.
Il testo della poesia:
“Abbiamo visto i nostri corpi farsi oscuri
dinanzi a coercizioni subdole.
Il passo incedere incerto e lento,
frenato da minacce verbali e psicologiche.
Le voci escluse e marginalizzate nei palazzi del potere.
La carne assoggettata, abusata,
immolata sull’altare del possesso
in nome di un amore ingannevole e malato.
Vittime di una lente che ci imprigiona senza diritto di replica
in un’immagine di mogli o cortigiane,
di sante o circi,
biologiche o altre, diverse, mutate,
di madri o assassine.
Colpevoli svelate in pubblica piazza,
perché non abbiamo potuto o voluto
farci vuoto cavo per accogliere,
bensì seppellire un dolore
ma non il coraggio di una scelta,
la nostra”.